Generazione Z: consapevoli, digitali e pronti a cambiare (con Sprecometro)
Tra i giovani cresce l’attenzione per l’impatto delle proprie scelte: l’11% in più rispetto alla media nazionale dichiara di orientarsi verso prodotti più economici, ma anche sostenibili…
di Beatrice Ghedini e Giorgio Segrè
La Generazione Z si conferma la più attenta alle questioni ambientali, ma anche quella che più risente del peso economico della spesa alimentare. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Waste Watcher, diffusi in occasione della Giornata Internazionale della Consapevolezza delle Perdite e degli Sprechi Alimentari, celebrata lo scorso 29 settembre.
Tra i giovani cresce l’attenzione per l’impatto delle proprie scelte: l’11% in più rispetto alla media nazionale dichiara di orientarsi verso prodotti più economici, ma anche sostenibili. La sensibilità ambientale è superiore di otto punti percentuali rispetto al resto della popolazione, segno di una generazione che sa coniugare attenzione al pianeta e responsabilità nei consumi. Tuttavia, la crisi economica e il costo elevato del cibo rendono più difficile mantenere comportamenti coerenti e costanti.

Uno degli aspetti più interessanti riguarda la gestione degli avanzi: i giovani si mostrano più propensi alla donazione rispetto alle altre fasce d’età e immaginano un futuro in cui la tecnologia giochi un ruolo decisivo. Portare a casa gli avanzi dal ristorante o gestire in modo digitale ciò che resta nel frigorifero sono pratiche sempre più diffuse tra i giovani, che utilizzano la tecnologia come alleata quotidiana per vivere in modo più sostenibile. Online, la Gen Z cerca e condivide ricette antispreco, idee di recupero, consigli per conservare meglio gli alimenti e dare nuova vita anche agli ingredienti più semplici.
Consapevolezza ed educazione antispreco
Proprio da questa attenzione nasce Sprecometro, che trasforma la consapevolezza in azione concreta. L’app permette di monitorare ciò che si butta, calcolare l’impatto ambientale ed economico dei propri sprechi e imparare, giorno dopo giorno, a ridurli. In modo intuitivo, l’utente inserisce gli alimenti sprecati e scopre subito quanta acqua, CO₂ e suolo sono stati “bruciati” inutilmente, ma anche quanto denaro è andato perso.
Accanto al monitoraggio, Sprecometro offre uno spazio dedicato alla consapevolezza e all’educazione antispreco, con contenuti pratici e suggerimenti per migliorare le proprie abitudini quotidiane. Ci sono percorsi tematici curati dal team di ricerca dell’Università di Bologna su come leggere correttamente le etichette, interpretare le date di scadenza o utilizzare al meglio il frigorifero; ma anche una ricca proposta di ricette creative per il riuso degli avanzi, firmate da chef e partner del progetto.
C’è un intero percorso, ad esempio, dedicato al pane raffermo, con ricette tradizionali e moderne che dimostrano come da un ingrediente semplice possa nascere un piatto sorprendente. E non mancano i contributi dell’Istituto Europeo di Oncologia, che offre consigli per una sana e corretta alimentazione, valorizzando il legame tra benessere e sostenibilità.
Linguaggio giovane
Sprecometro parla il linguaggio dei giovani: è interattivo, premia i comportamenti virtuosi, permette di creare gruppi e sfide tra amici, scuole o aziende, trasformando la lotta allo spreco in un gesto collettivo, positivo e divertente.
Perché, come ricordano i dati Waste Watcher, la consapevolezza è il primo passo, ma da sola non basta. Serve un aiuto concreto per cambiare abitudini, Sprecometro aiuta a rendere concreto questo cambiamento, trasformando le buone intenzioni in gesti quotidiani più consapevoli.


