La seconda vita del cibo. Il recupero delle eccedenze alimentari in Veneto

A cura di Linda Chioffi, Anna Maria Ferreri, Mirco Girardi

Azienda ULSS 9 Scaligera 

Il 31 gennaio 2017, nell’ambito della Fiera Agricola di S. Biagio svoltasi a Bovolone (VR), si è parlato di spreco alimentare e di best practice per la sua riduzione con un convegno avente per titolo “La seconda vita del cibo. Il recupero delle eccedenze alimentari in Veneto.” .

E’ stata esaminata la recente “Legge antispreco” (L.166 del 19/08/2016) che definisce nuovi scenari sul tema del recupero delle eccedenze alimentari e sono state presentate iniziative realizzate da enti, associazioni, gestori del servizio rifiuti, mondo produttivo della realtà veneta.

Tra gli altri interventi è stato presentato il progetto REAL (Recupero Eccedenze Alimentari Locali) partito in fase sperimentale nel 2016, promosso dalla SGL MULTISERVIZI Srl, azienda di gestione di rifiuti interamente partecipata dal Comune di San Giovanni Lupatoto(VR). Il progetto si avvale di un accordo di collaborazione con l’ULSS 20 di Verona (oggi AULSS 9 “Scaligera”) in particolare con il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione per la definizione dei protocolli di recupero e il controllo e monitoraggio della loro applicazione. Alla fase sperimentale hanno preso parte 10 esercenti di S. Giovanni Lupatoto in qualità di donatori e in qualità di beneficiario delle donazioni Casa Betania, onlus che svolge opera di carità sociale a Bosco di Zevio(VR) distribuendo generi alimentari alle persone bisognose. Il progetto pilota è stato avviato con successo e si ritiene possibile e auspicabile il passaggio ad una fase di consolidamento ed estensione di REAL con l’obiettivo di creare un circolo virtuoso locale, in grado di contrastare lo spreco alimentare e di garantire l’accesso al cibo alle famiglie e alle persone in difficoltà presenti sul territorio.

Un altro aspetto trattato nel corso della mattinata ha riguardato la gestione del rifiuto alimentare (quando il cibo non è più recuperabile ai fini alimentari), in particolare la possibilità dare nuova vita a sottoprodotti comunemente utilizzati come integratori in zootecnia, combustibili per la produzione di energia o eliminati in discarica. Nello specifico, si utilizzano residui di agrumi, uva, ciliegie, lavanda, mais, olive, caffè, kiwi, nocciole e mandorle, quali materie prime naturali (così salvate dalla discarica) per la produzione di carta riciclata. L’intero processo è stato sviluppato da una Ditta di Rossano Veneto (VI); gli scarti agro-industriali vengono purificati, micronizzati e miscelati con cellulosa vergine e fibre riciclate post consumo sostituendo fino al 15% della cellulosa proveniente da albero e un contenuto di fibra riciclata da carta post-consumo fino al 30%.

Un altro esempio di riutilizzo del rifiuto alimentare è stato presentato da un’azienda operante in provincia di Verona, che si occupa di trasformare in compost sostanze organiche provenienti prevalentemente dal territorio. Si tratta di un impianto di trattamento biologico di materiali di natura organica (frazione da raccolta differenziata e degli ortomercati, rifiuti da attività produttive e di trasformazione nei settori agricolo e alimentare, di industrie agroalimentari e residui verdi e lignocellulosici derivanti dalla manutenzione del verde pubblico e privato, ecc..) che, mediante compostaggio e altri processi, consente la produzione di ammendanti e fertilizzanti organici e mistoorganici.

Per sfogliare l’agenda del convegno e per conoscere i titoli di tutti gli interventi e dei relatori, clicca sul titolo dell’evento La seconda vita del cibo  .*

*Il link rimanda alla pagina facebook dell’evento, poichè il sito della fiera è momentaneamente fuori servizio. 

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