Hand in hand, mano nella mano nella Giornata che celebra il valore del cibo sul pianeta. Ma il cibo ha i suoi paradossi: sprechiamo 1,7 milioni di tonnellate ogni anno, l’equivalente di 3,4 miliardi di pasti da 500 grammi. Mentre il 13,9% della popolazione italiana – 8 milioni di persone – vive in condizioni di insicurezza alimentare moderata o severa.
Hand in hand, mano nella mano nella Giornata che celebra il valore del cibo sul pianeta: la suggestione di una comunità globale che scende in campo per presidiare la sicurezza alimentare sulla terra è al centro della Giornata mondiale dell’Alimentazione 2025, giovedì 16 ottobre. L’occasione per celebrare anche gli 80 anni della FAO, Food and Agricolture Organization, riflettendo sui problemi che attraversano i sistemi agroalimentari in un momento storico fragile e complesso: fra conflitti armati, cambiamenti climatici e shock economici che mettono a rischio le risorse naturali da cui dipendiamo ogni giorno e la sicurezza alimentare mondiale. Nel 2024 circa 673 milioni di persone hanno sofferto la fame cronica (State of Food Security and Nutrition in the World-SOFI 2025) e 295 milioni, sparsi in 59 Stati, hanno sperimentato forme di insicurezza alimentare acuta, raggiungendo il livello più alto dal 2016 (Global Report on Food Crises 2025).
Una emergenza che emerge con forza anche in Italia, restituita dai dati dell’Osservatorio Waste Watcher International in vista del World Food Day: il 13,9% della popolazione italiana – circa 8 milioni di persone – vive in condizioni di insicurezza alimentare moderata o severa. Ma sprechiamo 1,7 milioni di tonnellate ogni anno: l’equivalente di 3,4 miliardi di pasti da 500 grammi, basterebbero a sfamare oltre tre milioni di persone in povertà alimentare per un anno intero.