Con l’insediamento del Consiglio di Gestione, e la nomina ufficiale, è iniziato il lavoro di Andrea Segrè in qualità di Presidente di Casa Artusi. Andrea Segrè, Direttore scientifico dell’Osservatorio internazionale Waste Watcher-Campagna Spreco Zero, è professore ordinario di Economia circolare e politiche per lo sviluppo sostenibile dell’Università di Bologna, dove è stato preside della Facoltà di Agraria e direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari. Un nome riconosciuto a livello internazionale sul contrasto allo spreco alimentare e vicino alla città artusiana fin dall’assegnazione del Premio Artusi nel 2012 e come componente del Comitato Scientifico di Casa Artusi. «Desidero innanzitutto ringraziare i soci fondatori — il Comune di Forlimpopoli e la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì — per la fiducia accordata e per la volontà condivisa di lavorare insieme per valorizzare e integrare sempre più nel territorio una Fondazione che si è conquistata un grande prestigio culturale a livello nazionale e internazionale – dichiara Andrea Segrè, Presidente Fondazione Casa Artusi – Casa Artusi è il motore della candidatura della Cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Umanità UNESCO, candidatura che – auspicabilmente – si concretizzerà il prossimo 10 dicembre a Nuova Delhi. A prescindere dal risultato finale il lavoro svolto testimonia la forza e la credibilità di un progetto culturale capace di unire tradizione, territorio e futuro. Sono onorato di poter contribuire a rafforzare questo percorso, mettendomi a disposizione per promuovere progetti culturali diffusi nel territorio, in sinergia con le istituzioni e le comunità locali, anche a beneficio della candidatura di Forlì e Cesena a Capitale italiana della Cultura.»
Al nuovo Consiglio, che ha inoltre tagliato il nastro della nuova gestione del Ristorante, spetta il compimento di numerosi progetti culturali portati avanti da Casa Artusi negli ultimi anni e il raggiungimento di diversi obiettivi tra cui: la candidatura della Cucina italiana a patrimonio immateriale UNESCO, la digitalizzazione del patrimonio archivistico artusiano con un nuovo percorso di visita interattivo, le tante missioni all’estero, già in programma dalla rete diplomatica italiana, che confermano il prestigio e il richiamo del centro forlimpopolese in Italia nel mondo ma soprattutto l’avvio di nuove relazioni e nuove prospettive di collaborazione in vista del prossimo triennio.

