IN THE NAME OF AFRICA

DA PIAZZA MAGGIORE A BOLOGNA VERSO IL WORLD FOOD DAY CHE SI CELEBRA NEL MONDO DOMANI, DOMENICA 16 OTTOBRE 2016: CONTRO GLI SPRECHI E LA MALNUTRIZIONE, PER IL DIRITTO AL CIBO. MERCOLEDI’ 19 OTTOBRE AL ‘CUBO’ SI RILANCIA, L’INCONTRO CON ANDREA SEGRE’ E CECILE KIENGE.

BOLOGNA – Grande partecipazione del pubblico e della città stamane per la coreografia di pixel art urbana “In the name of Africa” promossa da CEFA onlus in sinergia con la campagna europea di sensibilizzazione Spreco Zero di Last Minute Market. Un evento proposto a ridosso del World Food Day, la Giornata Mondiale dell’Alimentazione: in calendario domenica 16 ottobre, anche quest’anno celebrata nel segno del paradosso del nostro tempo fra scarsità e sovrabbondanza, fra malnutrizione e spreco.Ecco la ragione di questo grande evento di arte e solidarietà dedicato all’impegno contro la fame in Mozambico e all’impegno nella prevenzione e recupero degli sprechi alimentari. Piazza Maggiore è stata così “apparecchiata” con 10mila piatti vuoti, bianchi e blu, che  sono stati poi voltati da schiere di volontari a formare la scritta Spreco Zero e poi l’immagine dell’Africa. Gli spettatori hanno offerto il loro contributo anche attraverso l’acquisto del piatto del buon ricordo firmato dal cartoonist Altan, per sostenere il progetto AfricHandProject, una filiera lattiero-casearia in grado di generare cibo e lavoro per le comunità rurali nel distretto di Beira, in Mozambico. In piazza Maggiore, nel picolo ‘speaker’s corner’ allestito per l’occasione, si sono cosi’ avviicendati gli interventi di molti protagonisti: i conduttori della giornata, Giovanni Beccari e Sara Laurenti di CEFA onlus, hanno via via coinvolto il fondatore di Last Minute Market e presidente CAAB Andrea Segrè, che ha cmmentato gli ultimi dati sullo spreco dell’Osservatorio Waste Watcher – ben 16 miliardi ogni anno in Italia ‘sprecati’ con il cibo che buttiamo ogni giorno – e l’europarlamentare Cecile Kienge, intervenuta a sostegno dell’iniziativa. Con loro anche l’assessore comunale Matteo Lepore, l’Ad FICO Eataly World Tiziana Primori.

 

E’ chiara ed evidente la correlazione fra i temi della malnutrizione e della fame da un lato, la questione dello spreco alimentare dall’altro. Per questo nel 2016 la riflessione su questi temi si incrocerà in due eventi “di piazza” che renderanno visibile e immediatamente chiaro il focus grazie alla coreografia di impatto strardinario, ma che offriranno anche contenuti, dati, motivi di dibattito e novità sui progetti in atto. In the name of Africa 2016 è patrocinato dal Comune di Bologna con i Comuni di Milano, Genova, Trento e Reggio Emilia. Sostengono l‘evento COOP, i Bibanesi, EmilBanca, Ethical Banking, con i partner della campagna Spreco Zero Camst, Conapi Mielizia e Rotary Distretto 2072.

Proprio sul tema sprechi arrivano i nuovi dati dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg sulla regione Emilia Romagna: allineati alla percentuale nazionale sul versante dello spreco alimentare domestico che vale circa 6,7 euro settimanali a famiglia per 650 grammi circa di cibo sprecato, i cittadini emiliani e romagnoli risultano un po’ meno virtuosi nell’abitudine della spesa: meno di 5 cittadini su 10 dichiarano di predisporre sistematicamente una lista della spesa per evitare acquisti inconsulti, e il 14% dichiara che sistematicamente non si preoccupa di farla (contro il 7% a livello nazionale). Sembra anche esserci meno preoccupazione per i cibo buttato, in Emila Romagna: Il 35% dichiara che la quantità di cibo buttato è rilevante (dato nazionale 40%), mentre la causa dello spreco viene individuata soprattutto nella distribuzione grande e piccola (48% contro il 42% nazionale), per il 19% nelle sedi di servizio pubblico (mense di scuole, uffici e ospedali), solo per il 26% nello spreco domestico che è la vera voragine dello spreco alimentare in Italia. Ma va anche rilevato che in Emilia Romagna più che altrove ci si approvvigiona direttamente dal produttore (7% contro il 3% nazionale) e dai Gas, Gruppi di acquisto (6% contro il 2% nazionale).  Anche se la stragrande maggioranza ricorre a supermercati (73%) e ipermercati (38%).

 

Con “In the name of Africa 2016” la piazza diventerà luogo di coinvolgimento dei cittadini, chiamati a interagire con la spettacolare coreografia dei 10mila piatti, per “rivoltare” simbolicamente, insieme ai piatti, anche le grandi emergenze della malnutrizione nel mondo. E il pubblico sarà coinvolto nella discussione con l’intervento di esperti sui temi della cooperazione e della lotta allo spreco: si alterneranno interventi di studiosi come il promotore di Spreco Zero e fondatore di Last Minute Market, l’agroeconomista Andrea Segre, che annuncera’ i dati della campagna Spreco Zero 2016 e del Rapporto 2016 sullo spreco alimentare domestico in Italia. Emblema tangibile di una giornata di solidarietà e impegno contro gli sprechi sarà Il piatto del buon Ricordo dell’evento In the name of Africa, un coloratissimo piatto da collezione disegnato dal geniale cartoonist Altan, quale suo personale contributo all’impegno per combattere la sottoalimentazione in Africa.  Organizzato nel 2015 in stretta collaborazione con Expo, l’evento ha coinvolto nelle passate edizioni decine di migliaia di spettatori e ha registrato una straordinaria visibilità sui media e sui social.

Il valore economico del cibo sprecato a livello globale si aggira intorno ai 1.000 MLD di dollari/anno ma sale a circa 2.600 MLD di dollari se si considerano i costi «nascosti» legati all’acqua e all’impatto ambientale. E vale 143 miliardi di euro ogni anno lo spreco alimentare nei Paesi dell’Unione Europea:  ciascun cittadino UE spreca ogni anno 173 chilogrammi di cibo. Gli Stati di UE-28 producono ben 88 milioni di tonnellate di spreco alimentare all’anno, e il soggetto che contribuisce maggiormente allo spreco alimentare sono le famiglie con 47 milioni di tonnellate, vale a dire il 70% dello spreco alimentare europeo derivante dal consumo domestico, dalla ristorazione e dalla vendita al dettaglio. Dal momento che l’ammontare complessivo degli alimenti prodotti nell’UE è di circa 865 (dati Fusions – Last Minute Market / UnIbo).

CEFA il Seme della Solidarietà onlus è un’organizzazione non governativa che da oltre 40 anni lavora per vincere fame e povertà. Aiuta le comunità più povere del sud del mondo a raggiungere l’autosufficienza alimentare e il rispetto dei diritti primari. Porta cibo, acqua, salute. L’obiettivo di CEFA è lo sviluppo sostenibile, cioè la capacità di mettere in atto iniziative per lo sviluppo di un territorio, stimolando la partecipazione delle popolazioni locali affinché siano esse stesse protagoniste del loro cambiamento.  Con Africa Milk Project CEFA ha vinto il primo premio nel concorso internazionale delle Best Practices di Expo Milano 2015 nella categoria: “Sviluppo sostenibile nelle piccole comunità rurale in aree marginali”.

Curata dal docente agroeconomista Andrea Segre’ fondatore di Last Minute Market, realizzata in partnership con il Ministero dell’Ambiente attraverso il progetto Reduce, la campagna europea di sensibilizzazione Spreco Zero in questi anni ha aggregato con la sua azione un movimento di pensiero e di impegno che porta oggi il suo nome. Dal 2010 Spreco Zero porta avanti le priorità della normativa antispreco approvata recentemente alla Camera: la nuova legge riprende infatti il lavoro avviato da Last Minute Market e nell’ambito prima del PINPAS (Piano Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare, Min Ambiente). Un lavoro di riferimento anche per gli operatori e i maggiori media nazionali: dalla campagna è nato infatti nel 2011 il movimento di centinaia di Sindaci sottoscrittori di “Carta Spreco Zero” (Milano, Roma, Firenze, Napoli, Palermo, Torino, Bologna, Venezia, Trieste, passando per i 64 Comuni virtuosi italiani) confluito lo scorso anno in Sprecozero.net, la prima rete che unisce gli Amministratori italiani nel segno dell’impegno antispreco.

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